Diorama Boutique

Il piccolo negozio Diorama Boutique nasce nel pieno centro di Bologna, in una piazza molto cara ai bolognesi, Piazza San Francesco.

Il diorama è un artefatto che attraverso prospettive e giochi di luce crea una visione di un panorama naturale in uno spazio ristretto. 

Ed è proprio Francesca, la proprietaria, a dichiarare il perché della scelta di questo nome: “Mentre cercavo il nome perfetto per questo mio spazio così piccolo ho pensato che non volevo qualcosa che lo sminuisse ed ho deciso che per me sarebbe stato come un diorama: qualcosa di enorme in un piccolo spazio.”

Quando a volte, dici, il naming.

Perchè è un caso di successo

Ogni mio articolo cercherà di ispirarvi a fare bene e a fare meglio se state già facendo bene. Ecco perchè applico a piccole realtà di successo l‘ingegneria inversa: cosa funziona così bene per loro? E se funziona per loro, può funzionare per la mia azienda?

Diorama Boutique si occupa di vintage ed handmade, scovando pezzi unici e pezzi di artigianato dal 2017.

Seppur recentissima quindi, la realtà Diorama è riuscita in un mix and match di passioni, best practice di comunicazione e partnership a crescere moltissimo in termini di clientela e presenza sui social.

Quello che quindi prenderò in esame in questo mio articolo dedicato a Diorama Boutique è proprio l’uso sapiente dei social e il loro posizionamento strategico all’interno della costruzione dell’immagine di Diorama.

Diorama Boutique non ha un sito internet né un blog. 

Lo shop nato da pochissimo si appoggia su una nota piattaforma di e-commerce (Big Cartel)

Non potrò quindi analizzare questi due importanti canali digitali. 

Le piattaforme di e-commerce infatti spesso offrono funzionalità standard per tutti i clienti: la SEO, la ricerca prodotti, i temi, il carattere, i metodi di pagamento sono poco personalizzabili ma per le piccole piccolissime imprese sono degli ottimi punti di appoggio prima di investire molte migliaia di euro in uno shop proprietario. 

Sarà dunque facile capire come solo attraverso Instagram, Facebook e attraverso le partnership con artigiani e artisti, questa piccola realtà sia potuta crescere così tanto da diventare un punto di riferimento per gli amanti dell’abbigliamento vintage.

Profili social

Instagram

Non è un caso che parta proprio da questo canale: è infatti il social più rappresentativo del lavoro fatto da Francesca con Diorama, verso il quale l’investimento è stato più consistente e si vede.

Diorama, nel momento in cui scrivo, conta quasi 14mila followers.

Un’agenda veloce dei punti salienti della “strategia Diorama” (ma si, battezziamola proprio così) su Instagram:

  • Foto curate e gallery organica
  • Racconto personale
  • Adesione a grandi temi
  • Rubriche 
  • Partnership con artigiani e artisti
  • Customer care

Foto

Le foto di Diorama sono scattate con cura e sapienza. 

La luce, l’esposizione e la forma non dilettantistica impreziosiscono i capi mostrati, rendono professionale l’impianto visivo del profilo e del lavoro che c’è dietro, non improvvisano una sensazione e non appiattiscono un mood attraverso l’applicazione dello stesso filtro (vedi le gallery bellissime ma tutte uguali).

Il profilo non risulta quindi “costruito” o forzato ma spontaneo pur mostrando i capi presenti in boutique senza per questo diventarne il catalogo.

Ed è forse proprio questo il punto di maggiore forza di Diorama: il profilo di Diorama non appare come un catalogo di un negozio ma come uno spazio intimo fatto di passione, di amore, di un modo di essere della persona che lo ha creato.

Ed ecco che andiamo al secondo punto:

Racconto personale

Essendosi distaccata completamente dal mero catalogo, Francesca è Diorama, Diorama è Francesca. Certo, dovrebbe essere scontato. Per moltissimi è così. 

E invece vedo ancora tantissime micro-imprese, artigiane, professioniste che parlano solo ed esclusivamente dei loro “prodotti”.

Chi abita i social raramente è lì per comprare.

E’ invece sui social per distrarsi, per guardare la vita degli altri, per curiosare in un mondo abitato da altri.

Mixare il racconto personale al proprio business è decisamente la chiave del successo: Francesca non ha paura di esporsi. È lei la modella dei capi vintage che seleziona per le sue clienti, è lei che racconta ciò che vuole raccontare di sè, è lei che si lascia fare domande dalle sue followers sulla sua vita e sulle sue passioni.

Abbiamo accesso a chi anima questo piccolo negozio, a chi sceglie i capi e come li sceglie, a cosa anima le sue scelte.

Ed ecco il terzo punto, fondamentale:

Adesione a grandi temi

Non ho trovato un titolo migliore per farvi capire che Diorama è schierata.

Diorama si espone su grandi tematiche, aderisce tout court e con grande impegno a cause e movimenti social, non vi mostra SOLO la giacca o il pantalone ma ANCHE la giacca e il pantalone mentre vi racconta del tetto della fabbrica crollata in Bangladesh.

Aderisce alle campagne “Who made my clothes”, “Fashion Revolution”, condivide citazioni dei film, post di artisti e, ça va sans dir, la tematica green di riuso e riciclo.

Non è un negozio: è unione di cause, passioni, intenti. 

E non è scontato perché strategicamente “sporcarsi le mani” identifica un brand, gli dà una connotazione e un preciso posizionamento. 

Non aderire a nulla, non sposare nessuna causa, non significa aver la possibilità di essere apprezzato di più. 

Forse l’opposto: provoca indifferenza. Sei mero catalogo.

Studiare invece un preciso posizionamento fa breccia in quel target che si riconosce in quel brand. E ne sposa i valori.

Rubriche

Il piano editoriale è FONDAMENTALE.

Lo scrivo maiuscolo, magri ne aumentiamo ancora di più il valore.

Avere un piano editoriale ti permette di organizzare i tuoi contenuti, di non lasciare la loro pianificazione al caso senza sapere in quale direzione remare.

Diorama ha due grandi rubriche (forse nemmeno nate con totale consapevolezza) vincenti: clienti soddisfatte e l’icona della settimana. inoltre, la domenica è dedicata alle riflessioni e ai post da altri profili (“do what you best, cover the rest”).

Oltre a dare ritmo alla narrazione del profilo, consente di taggare altri profili visibili ad altri profili che copriranno altri profili. Aumenta quindi la copertura organica del post, si innesca quasi un passaparola virtuale, consente di far girare il profilo. Mai sottovalutare i tag quindi.

Partnership

Qui torna il mio grande mantra: intrecciare marketing online e marketing offline. Sempre.

Diorama rivende nel suo spazio capi e accessori handmade di artigiani e artisti che producono con consapevolezza. Oltre quindi a dare visibilità alle produzioni artigianali, riceve visibilità: si innesca quindi un circuito virtuoso di collaborazione che produce reazioni a catena.

Uscire dai social e abbracciare nuove collaborazioni, partecipare a nuovi eventi, incontrare i propri followers nei loro gusti, nei loro valori è sempre una strategia vincente.

Customer Care

Last but not least, il customer care. Che poi, nel caso di Diorama, è la cura con la quale si risponde sempre a tutti i messaggi, a tutti i commenti, a tutte le stories.

La cura con cui si cerca la soluzione insieme, il tempo investito in questa attività spesso sottovalutata è un tempo di ritorno: è un tempo riconosciuto dai clienti e apprezzato, è fatica ma fondamentale che tu sia una piccola azienda la Coca-Cola.

Diorama c’è, sempre. Risponde sempre. Ad ogni commento, ad ogni direct, ad ogni stories in cui è taggata.

E se non riesce subito, si scusa e racconta perché non ha potuto.

Un problema di spedizione, un dubbio su una taglia, un dettaglio di quella camicia che vuoi approfondire.

Non è scontato. È essenziale nel creare un rapporto di vicinanza con i propri clienti.

Facebook

Se Instagram è il canale d’elezione di Diorama, Facebook si trascina un po’ dietro (1.353 Mi Piace alla Pagina).

Sebbene i contenuti siano gli stessi, le caption vengono adattate per questo social e alcuni post arricchiti di link esterni ad articoli.

Conclusioni

Tutto è già stato detto riguardo la “strategia Diorama” e su come ha fatto di Instagram il suo maggior canale di vendita.

Diorama Boutique è un chiaro esempio di come metterci la faccia e schierarsi siano fondamentali per un brand, grande o piccolo che sia.

Di come curare la comunicazione visiva significa far parlare il brand e i suoi prodotti esattamente come se ne scrivessimo o lo raccontassimo.

Di come intrecciare partnership e collaborazioni significhi attivare veri e propri canali di marketing online e offline.

Di come coccolare la clientela con risposte aperte e disponibili significhi accrescere il valore del brand.