La Ragazza dello Sputnik

Carla Cugno Garrano è La Ragazza dello Sputnik, brand di abbigliamento artigianale “per donne grintose e libere” (dalla bio di Instagram).
Siciliana, archeologa, imprenditrice e mum to be (nel momento in cui scrivo è in attesa della sua bambina), Carla ha creato il suo stile, il suo modo di abitare il settore moda con sempre tanta sensibilità, etica e coerenza.
Se nel precedente articolo analizzavo un caso per cui i manuali di web marketing sembravano inutili, in questo case study abbiamo fatto tutti i compiti per bene e passato l’estate sui libri.
Pronti per un viaggio spaziale a bordo dello Sputnik?

Perché è un caso di successo

Ogni mio articolo cercherà di ispirarvi a fare bene e a fare meglio se state già facendo bene. Ecco perchè applico a piccole realtà di successo l‘ingegneria inversa: cosa funziona così bene per loro? E se funziona per loro, può funzionare per la mia azienda?

Credo che prima di esaminare il lavoro sui canali digitali de La Ragazza dello Sputnik sia necessario anticipare un punto fondamentale: la straordinaria chiarezza e coerenza dell’immagine di questo piccolo brand.
I colori, i font e poi capi e accessori: tutto comunica in maniera organica l’anima di questo brand, perché quando parla lo fa in maniera inequivocabile.

Carla ha chiaro chi è e chi vuole che siano le sue clienti.
E questo arriva forte e chiaro attraverso tutti i suoi canali digitali.

Sito Internet

In tempi recenti, La Ragazza dello Sputnik ha effettuato un piccolo rebranding. La nuova brand image è più stilizzata, moderna nel suo ricordare le stilizzazioni anni ’70 con i caschetti delle figure protagoniste delle illustrazioni o le lunghe gambe di atterraggio delle navicelle spaziali.

Il sito internet è essenziale: 4 sezioni (Shop, Sputnik, Newsletter, Contatti) per una user experience super confortevole.

Lo shop è navigabile dalle sottocategorie a sinistra all’interno delle quali troviamo la possibilità di applicare già filtri sui colori, taglie e prezzo dei capi. Super essenziale e tutto a portata di mano.

Sputnik è la sezione dedicata al racconto del brand, la classica About Page che è diventata un divertente gioco di animazione grafica. La collezione FW20/21 è la prima collezione presentata dopo il rebranding: aspettiamo di vedere come evolveranno le collezioni di Carla nei nuovi abiti del brand con nuovi colori e nuove suggestioni. 

L’iscrizione alla Newsletter occupa un’intera sezione del sito, al pari dello shop e ovviamente non è un caso. La newsletter dello Sputnik è fondamentale nella sua strategia digitale (e commerciale). Attraverso la newsletter Carla parla alle sue clienti (potenziali e acquisite) in un sapiente mix di storytelling e proposte commerciali, alternando suggestioni, emozioni e racconti personali ad anticipazioni sulla nuova collezione e sui nuovi prodotti, saldi e offerte in anteprima.
Un ottimo esempio di come si pianificano e programmano i contenuti di una newsletter.

Instagram

Nessun dubbio: Instagram è certamente il canale d’elezione de La Ragazza dello Sputnik.

Con 45mila followers, il piano editoriale è popolato da storytelling circa quello che succede in azienda, contenuti prettamente commerciali e informazioni personali circa la stilista. 

L’uso così personale di questo social, comunicando attraverso la immagine così dirompente e predominante ha fatto si che intorno a Carla si stringesse una community solida e solidale, che spazia da “semplici” clienti a vere e proprie fan.

(Un piccolo consiglio che Carla applica da brava studentessa: le stories vengono in gran parte visualizzate senza audio quindi quando parlate, curatevi di inserire sempre un piccolo riassunto testuale)

Come sempre, esistono dei limiti nel creare il personal branding e Carla non sembra averli superati mai: è chiaro cosa mostrare nel profilo de La Ragazza e cosa non mostrare. 

Tanto da creare un profilo parallelo dedicato solo alle collezioni e ai capi di abbigliamento: La Ragazza dello Sputnik Shop.

Facebook

Il social medium blu è il canale istituzionale del La Ragazza dello Sputnik seguito da circa 19 mila persone. A questa piattaforma è affidata la comunicazione commerciale e impettita, fatta da caption brevi e foto ufficiali delle collezioni. Nessun racconto personale, Carla non compare quasi mai negli ultimi tre mesi.

Mi sono chiesta il perché di questa scelta e sono certa che non sia arbitraria: il target de La Ragazza risiede su Instagram infatti dove è più facile intercettare e interagire con donne di età compresa tra i 25 e i 35 anni mentre su Facebook il target risulta essere spostato più avanti in termini di fascia demografica.

E il tuo target dove risiede? E come parli? Sai cosa è abituato a cercare ad ascoltare? Se non ti sei mai posto queste domande e hai già sviluppato il tuo prodotto, è già tardi.

Segnalo un’ultimo, fondamentale, punto.
La Ragazza dello Sputnik ha sempre ( e sottolineo sempre) almeno due campagne di sponsorizzazione attive. Nel momento in cui scrivo ha un’inserzione carosello attiva (non sai cos’è? Guarda qui e scopri se fa al caso tuo) e un’ottima campagna di retargeting dinamico (mai sentito nominare? Leggi qui).
Provate a consultare il sito e mi direte quante volte vi comparirà di nuovo nel feed di Facebook, Instagram o Messenger 😉
Questo a sottolineare quanto sia profondamente sbagliato credere che usare i social per fare business sia gratuito: non lo è e non capirlo ci condanna ad essere visti da una ristrettissima parte di potenziali clienti.

Conclusioni

Il caso de La Ragazza dello Sputnik ci insegna numerose lezioni.

Identificare con chiarezza e coerenza un target, uno stile e una linea di business ci rende immediatamente identificabili e collegabili nel segmento di mercato in cui si è scelto di specializzarsi.

Decidere di concentrarsi su un solo (o su un paio) di social media consente di raggiungere mi maniera quasi chirurgica le persone che abitano quel social: nessun bisogno infatti di essere ovunque o peggio, utilizzare lo stesso linguaggio, le stesse foto, gli stessi piani editoriali su tutti i social.

Investire nel marketing e nella comunicazione non è mai una spesa accessoria: non è un mistero che dietro La ragazza dello Sputnik ci sia lo straordinario apporto di Pietro Fruzzetti, Brand Strategist specializzato in web marketing per imprese artigianali.

Un ultimo, personale augurio a Carla che tra poche settimane diventerà mamma: buon inizio di questa nuova avventura!